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Digitalizzare i cataloghi e la raccolta ordini B2B nel Fashion

19 luglio 2021 | CatFlow Team

catalogo digitale e raccolta ordini

La Digital Transformation è un processo che, soprattutto negli ultimi tempi, ha coinvolto con sempre maggiore forza diversi settori, tra cui quello della moda e del lusso. 

Gli ostacoli che il mondo del fashion ha dovuto affrontare nell’anno e mezzo appena trascorso sono stati molteplici, ma è anche vero che in un panorama complesso come quello attuale, il digitale ha svolto un ruolo cruciale nel dare supporto e continuità al business, riducendo le distanze con i propri clienti e trasformandosi in una concreta opportunità. 

Ed è proprio di digitale che parleremo in questo articolo, in cui scoprirai quali sono i vantaggi che derivano dalla digitalizzazione di due driver importantissimi per la moda business to business: i cataloghi e l’attività di raccolta ordini B2B.

Buona lettura!

Showroom digitali e raccolta ordini B2B nel Fashion: quali sono i vantaggi? 

Il rapporto tra marketing e vendite, che negli ultimi tempi si è notevolmente rafforzato grazie a una collaborazione sempre più stretta, rappresenta un elemento di estremo valore per la crescita del business aziendale, anche e soprattutto nel settore del fashion. 
All’interno di questo settore, infatti, uno degli strumenti più efficaci che lega indissolubilmente marketing e vendite è proprio il catalogo delle collezioni, caratterizzato da due anime vivissime: la comunicazione e lo sviluppo del business.

La creazione e gestione di un vero e proprio showroom digitale, infatti, consente di raggiungere un duplice obiettivo: da una parte, suscitare interesse nel cliente o potenziale cliente verso l’offerta del brand, dall’altra guidarlo verso l’acquisto e, quindi, renderlo parte fondamentale del successo e della crescita aziendale. 

Il binomio catalogo e raccolta ordini B2B rappresenta quindi un legame strategico e indissolubile, la cui gestione digitale ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di esperienze phygital di successo, potenziando e valorizzando i processi di vendita in presenza.
Perché quindi dovresti pensare di digitalizzare il tuo showroom e la raccolta ordini? Quali vantaggi ci sono dietro la digitalizzazione di tali processi? Se ti è sorto questo dubbio, hai un motivo sufficientemente valido per continuare a leggere i punti che trovi qui sotto. 


#1 Massima autonomia: sei tu a gestire il catalogo

Il primo grande vantaggio che deriva dalla digitalizzazione di cataloghi e dell’attività di raccolta ordini B2B consiste nel grado di autonomia che l’area vendite acquisisce nella gestione e creazione di questi strumenti. Ciascun commerciale, infatti, è messo nelle condizioni di creare cataloghi digitali di altissima qualità utilizzando funzioni di content editing semplici e intuitive: in pochissimi clic, i commerciali sono in grado di creare cataloghi per i propri clienti grazie a layout preconfigurati e di integrare le informazioni condivise dal marketing. 

Ed è proprio l’ufficio marketing a svolgere un ruolo fondamentale all’interno di questo processo: dopo aver raccolto e unificato le informazioni necessarie per la creazione dei cataloghi (per esempio tramite un file Excel), un software dedicato alla gestione dello showroom digitale è in grado di garantire un aggiornamento istantaneo e costante dei dati.

L’aggiornamento, infatti, avviene in tempo reale: dai prezzi ai loghi, dalle immagini alle descrizioni, qualsiasi informazione può essere facilmente integrata nel catalogo digitale, garantendo coerenza e continuità dei dati ed evitando situazioni di comunicazione sconnessa e frammentata. In questo modo, è possibile abbandonare la proliferazione di e-mail e, in particolare, l’uso di tool che poco si prestano per uno scambio di informazioni dettagliato, integrato e fluido.


#2 Marketing e Vendite sempre allineati!

Generalmente, qualsiasi organizzazione che sceglie di non digitalizzare i processi, gestisce lo showroom e la raccolta ordini B2B attraverso modalità analogiche. Nello specifico, il processo più tradizionale prevede i seguenti step:

  • l’ufficio marketing idea e sviluppa il catalogo personalizzato e dedicato alla singola campagna vendite. Questo processo può avvenire in azienda, facendo leva su risorse e competenze interne, o può essere esternalizzato, facendo affidamento su agenzie o realtà specializzate, con tutti i costi che ne derivano per finalizzare il processo;

  • una volta definite le copie del catalogo – che spesso differiscono tra loro in quanto vengono personalizzate per i diversi retailer – vengono fornite alla struttura commerciale, che propone l’offerta ai retailer clienti procedendo così con l’ordine dei capi selezionati.  

La gestione di una (e si noti, una) campagna vendita si traduce generalmente in un continuo scambio di e-mail e telefonate tra marketing e vendite, per accertare il corretto allineamento delle informazioni e un adeguato livello di personalizzazione del catalogo. Per non parlare della quantità di copie e versioni: per comprendere realmente la complessità e l’inefficienza di un processo di questo tipo, basti pensare all’effetto esponenziale generato dalla stagionalità del settore, dal numero di campagne vendite gestito, dalle centinaia di retailer coinvolti nel processo e dall’esigenza di creare – per ciascuno di essi – un catalogo differente.

È in situazioni come queste che il catalogo digitale e la raccolta ordini integrata possono rivoluzionare il processo: da una parte, le attività manuali e prettamente operative che coinvolgono il marketing vengono ridotte, dall’altra parte i commerciali possono beneficiare di un time to market più breve, di una maggiore probabilità di aumentare i contatti e di chiudere le vendite. Inoltre, la problematica legata alla quantità di versioni realizzate diventa irrilevante e molto più facilmente governabile.

Infine, la fase nota come ‘cerimoniale della vendita’ diventa immediata nella gestione, favorendo una customer experience coinvolgente, interattiva e personalizzata e un utilizzo molto più agevole dei materiali di marketing.

Attraverso l’introduzione del digitale, quindi, il processo di allineamento costante tra marketing e vendite diviene più agile e semplice, migliorando così non solo le performance di business, ma anche le relazioni e lo stesso clima aziendale.


#3 Multicanalità e mobilità: gli ingredienti per una governance efficace

Come visto, la stagionalità e il susseguirsi delle nuove collezioni sono solo due delle ragioni che determinano i ritmi sostenuti del settore moda. In un contesto di questo tipo, poter contare su un hub unico, intuitivo e facilmente gestibile da più attori garantisce una governance efficace e ordinata di contenuti numerosi ed eterogenei, che possono essere modificati, aggiornati e consultati anytime & anywhere

Proprio così: disporre di uno showroom digitale significa anche potervi accedere in mobilità, ovunque ci si trovi, sia in modalità online sia offline, oltre che da più tipi di device. Inoltre, il digitale consente spesso anche la distribuzione e condivisione del catalogo, costantemente aggiornato, su più canali – dal sito alle web app aziendali. Grazie a queste funzionalità risulta chiaro come, quindi, la raccolta ordini si traduca in un processo molto più semplice e versatile, in grado di trascendere spazio e tempo! 

 

#4 Personalizzazione e flessibilità in ogni step dell’esperienza di acquisto

Personalizzare un catalogo considerando le esigenze del singolo cliente è ciò che favorisce la creazione di un reale valore aggiunto nel processo di vendita. Farlo nel settore del fashion, da sempre attento alla creazione di esperienze e prodotti ‘tailor-made’, specialmente quando parliamo di brand premium, significa potenziare ancora di più il valore dell’offerta. Attraverso il digitale, quindi, non solo si è in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative del cliente, mettendolo al centro dell’intero processo, ma è possibile farlo in modo molto più agile e con costi estremamente ridotti.

Per ottenere la massima soddisfazione del cliente, oltre a una salda relazione alimentata nel tempo, la presenza di showroom digitali può fare la differenza sia in termini di personalizzazione dell’esperienza, sia di flessibilità.

Il vantaggio principale è che non è necessario avere specifiche competenze tecniche legate al mondo della grafica e dell’impaginazione: ogni commerciale che desidera creare un nuovo catalogo, può scegliere il template che fungerà da copertina, procedendo poi con la personalizzazione grafica di ogni pagina successiva in modo molto intuitivo. Ciò consente di risparmiare tempo e di ottenere comunque un risultato professionale e, appunto, adattato alle richieste del cliente.

In aggiunta al tema della personalizzazione, quello della flessibilità riveste un ruolo altrettanto importante. Oltre alla possibilità di scegliere lingua, valuta del catalogo e di personalizzare in pochi clic i prezzi per ogni cliente, il contenuto delle pagine può essere preconfigurato come smart e reso dinamico rispetto al catalogo in lavorazione: l’indice, per esempio, si aggiorna automaticamente in base alle modifiche apportate ai titoli e al numero delle pagine. 
Ogni commerciale, inoltre, può dare inizio al processo di vendita senza il bisogno di disporre di tutte le immagini di prodotto o degli elementi annessi: possono essere infatti utilizzati gli sketch dei capi, evitando così di ritardare l’invio delle informazioni e sapendo che, in un secondo momento, il catalogo potrà essere comunque aggiornato con i materiali definitivi.


#5 Ok ma… quanto costa digitalizzare?

Molto meno di quanto pensi! Un altro grande vantaggio che deriva da un processo di digitalizzazione degli showroom e della raccolta ordini B2B è la totale eliminazione dei costi, diretti e indiretti, legati ai servizi di un’agenzia esterna. 

Attraverso l’adozione del digitale, vengono eliminati anche tutti quei costi legati alla stampa di decine e decine di cataloghi, la cui utilità termina una volta conclusa la stagione Primavera/Estate o Autunno/Inverno. In più, la digitalizzazione dei processi risulta particolarmente utile per proporre i capi e le collezioni anche durante i Flash Sales, in occasione di presentazioni di Capsule Collections e di collezioni passate, rendendo il tutto più versatile, fluido e davvero…flash!

Puntare alla digitalizzazione dello showroom e alla creazione di esperienze immersive, date da una perfetta complementarietà tra fisico e digitale, può concretamente tradursi anche in un approccio green, volto a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente in cui viviamo. Si tratta di un tema da non sottovalutare, soprattutto in un contesto in cui anche il settore del fashion appare sempre più sensibile nei confronti delle questioni legate alla sostenibilità ambientale.

È chiaro che all’inizio, come per qualsiasi attività a cui si intende dedicare attenzione e cura, è necessario un investimento iniziale, che però viene indubbiamente ripagato nel corso del tempo, sia in termini di efficienza dei processi, sia rispetto ai tempi e ai risultati.

 

#6 Ordini 100% digitali

L’efficace integrazione tra esperienze fisiche e digitali, il ricorso sempre più strutturato allo smart working e la costante evoluzione delle tecnologie hanno portato a interrogarsi sulle modalità di lavoro tradizionali e, proprio a fronte di queste valutazioni, sono emerse concrete opportunità legate alle nuove modalità di lavoro. Tra queste, è interessante notare come, soprattutto negli ultimi tempi, gli stessi retailer sono sempre più intenzionati a vivere esperienze phygital, che concilino in modo efficace gli aspetti fisici e virtuali del processo di vendita. 

Automatizzare il caricamento e la gestione dell’ordine B2B nel fashion con il supporto degli showroom digitali può portare una serie di benefici anche a chi è direttamente coinvolto in questo processo, sia dal punto di vista della vendita, sia da quello dell’esperienza di acquisto stessa. In particolare, alcuni di questi vantaggi sono:

  • Dialogo diretto tra il catalogo digitale e il gestionale aziendale: gli ordini inseriti vengono automaticamente caricati, memorizzati e gestiti;

  • Simultaneità delle azioni: i clienti possono effettuare il pre-ordine in fase di consultazione del catalogo, specificando quantità e tipologia dei capi o degli accessori di interesse;

  • Nessuna dispersione delle informazioni: addio alla proliferazione di e-mail e telefonate, così come viene eliminata la gestione talvolta destrutturata tipica dei file Excel e favorita una registrazione ordinata dei dati all’interno del gestionale aziendale;

  • User experience di qualità, che tiene conto degli utenti interni – quali il marketing e le vendite – e di quelli esterni, ossia i clienti che fanno esperienza dello showroom digitale ed effettuano l’ordine. 

Quelli elencati sopra sono solo alcuni degli aspetti positivi che abbiamo individuato analizzando il ruolo del digitale come creatore di valore nel settore del fashion. Se sei arrivato a leggere fino a qui, è probabile che questo tema ti stia a cuore e a noi… non può che fare piacere!Per approfondire, abbiamo creato una guida ad hoc che individua 7 ragioni per cui digitalizzare lo showroom e il processo di raccolta ordini. Se fino a questo momento non avevi considerato la possibilità di introdurre la digitalizzazione della tua azienda, ora è il momento giusto per iniziare a pensarci ;)



Scarica la guida “7 motivi per digitalizzare lo showroom e la raccolta degli ordini”

 

Hai suggerimenti da darci? Ti viene in mente qualcosa sui cataloghi digitali e la raccolta ordini B2B nel fashion che ci siamo dimenticati? Hai qualche dubbio? In ogni caso, puoi contattarci!

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